Rinforzo terreni sotto fondazione
La progettazione di una sovrastruttura stradale è intimamente connessa con la portanza del terreno di sottofondo.
Se tale portanza non è raggiunta, è necessario utilizzare soluzioni tecniche in grado di migliorarne le prestazioni (portanza).
La soluzione classica è quella della bonifica: si asporta uno spessore calcolato di terreno e lo si sostituisce con uno in grado di raggiungere i requisiti richiesti. Questa soluzione ha la pecularietà di richiedere il trasporto a discarica del materiale scavato e di doversi approvvigionare di materiale idoneo presso cave di prestito, con un impatto sull’ambiente a causa dei trasporti continui richiesti per realizzare l’opera.
Un’alternativa tecnicamente valida è l’impiego di materiali di rinforzo, in grado di sviluppare una resistenza a trazione e, una volta a contatto con il terreno, realizzano una matrice rinforzata in grado di resistere alle sollecitazioni di taglio e trazione.
Nella scelta del rinforzo bisogna porre particolare attenzione al concetto di compatibilità deformativa. È inutile usare un rinforzo ad alta resistenza alla trazione e ad alti valori di allungamento; risulta invece più efficace l’uso di un rinforzo a media resistenza e bassa deformazione, purchè tale deformazione sia compatibile con la natura del terreno con cui viene a contatto.
Gli studi condotti sui terreni hanno evidenziato come i terreni coesivi manifestano perdite di resistenza per scorrimenti variabili dal 3% al 5%, intervallo deformativo che interessera il rinforzo che dovrà espletare la sua azione a partire da quest'ultimo. Valori deformativi nel rinforzo non avrebbero senso, in quanto il terreno sta mobilitando la sua resistena, e valori superiori rendono l’opera realizzata instabile ai fini deformativi.
I rinforzi realizzati con geotessuti in PET soddisfano tali requisiti, è possibile impiegare anche le prestazioni fornite dal geocomposito in aramide Enkagrid TRC, caratterizzato da un valore del modulo 5 volte maggiore dell’acciaio ma con deformazioni compatibili con il terreno, e il sistema di stabilizzazione tridimensionale PRS NEOLOY in grado di realizzare una matrice tridimensionale ad alta resistenza impiegando materiale incorente di scarsa qualità.